FSM Messico, l’apertura
Le attività del FSM-Messico si sono svolte dal 2 al 4 maggio 2010 a città del Messico, in Plaza de la Constitución (popolarmente chiamata Zócalo). L’asse tematico si è sviluppato intorno all’idea che “dai popoli altre vie d’uscita alla crisi globale sono possibili”. Domenica 2 Maggio, precisamente alle 11 del mattino quando il sole rovente bruciava il cuore della città Tenochtitlan, i fiori dai mille colori, l’incenso, le colombe e le campane della cattedrale accompagnavano le voci combattive che si alzavano per inaugurare questo grande evento, che ha visto la partecipazione di ospiti internazionali da più di 40 nazioni e con la presenza di migliaia di cittadini messicani.
Spetta ad Oscar Gonzales, membro del coordinamento del Foro Social Mundial Mexico, pronunciare il discorso inaugurale, che ha messo in evidenza come “un sistema governativo illegittimo viola i diritti del lavoro e quelli umani in nome dell’attuale guerra contro il narcotraffico intrapresa dal governo federale e il cui unico risultato è stato il peggioramento delle condizioni di vita della maggioranza” .Il discorso ha inoltre spiegato la necessità di intraprendere nuove forme di far politica al di fuori delle gerarchie, per rendere concrete “Le alternative per le quali lottiamo, dal basso e con le persone dal basso, che si propongono esplicitamente il riscatto della natura e la liberazione di tutto il genere umano”.
In sostituzione del Capo del Governo del DF, Marcelo Ebrard CAsaubon, ha preso la parola Marti Batres Guadarrama per dare il benvenuto ai membri del FMST e ha parlato della necessità di creare politiche popolari, dando risalto al ruolo del Foro come alternativa che contribuisce al riscatto dei popoli.
Tra gli applausi, Fernando Urbano Morales, membro dell’organizzazione civile Centro de Apoyo Comunitario Trabajando Unidos (CACTUS) ha presentato una denuncia contro i recenti accadimenti occorsi nella comunità indigena San Juan Copala, Oaxaca, dove il martedì precedente un gruppo di paramilitari assassinarono la combattente sociale Alberta Cariño. E’ seguito anche un minuto di applausi in onore della combattente e sostenitrice dei diritti umani.
Allo stesso modo, tra gli sgogan, il segretario generale del Sindacato Messicano degli Elettricisti (SME), Martín Esparza Flores, ha commentato che mentre in Bolivia si nazionalizzano le imprese elettriche, in Messico sono state privatizzate più di mille aziende. Per concludere ha preso il microfono il francese Gustave Massiah del Consiglio Internazionale del FSM, il quale ha parlato della necessità di organizzare il mondo e la società partendo dai diritti fondamentali del pianeta.
In sintesi, i diversi oratori sono stati concordi sul fatto che soltanto l’unione tra i popoli riuscirà a riscattare migliaia di persone in tutto il mondo dalla crisi globale, ma che è un lavoro che richiede la partecipazione di tutti e tutte, e che il FSM è la punta della lancia per creare un mondo alternativo dove l’armonia e il rispetto tra i popoli sia l’asse portante.
Sono stati concordi anche sul fatto che sotto il sistema capitalista, l’umanità come specie è a rischio e che l’unica cosa che porterà sarà maggiore miseria e disuguaglianza, pertanto, non solo è possibile un altro mondo, ma anche necessario, per portare la giustizia e sostenibilità tra gli umani con la natura.